venerdì 28 marzo 2008

Il progetto


Vi confesso che nel titolare questa avventura "In Nepal con Graziella", ho volutamente rimanere sul vago… senza scordare poi la componente "mediaticamente-equivoca" del nome bici-compagna.

In realtà, per questa avventura 2008 che si è trascinata tra un imprevisto ed un ritardo ( per i nuovi che si affacciano l invito è a scorrere le pagine-blog per intero ), le idee eran ben chiare dall' inizio, e uno solo il "vero" obiettivo.



Proprio lui, il mitico Campo Base Everest, 5.540mt.

Un trekking adatto a tutti ( ci tengo a precisarlo, perché trattasi di imprese "particolari", e non vanno spacciate come estreme o proibitive ), a tratti impegnativo, che lo diventerà "per intero" grazie a quella ventina di chilogrammi sulle spalle tra bici e attrezzatura.

Un trekking scelto perché "mediaticamente suggestivo", confesso anche questo.

Volevo rimanere sul vago, e cosi mi riaggancio all apertura di questo post "multiplo", per un semplice motivo…


… perché non è proprio un lavoretto "pulito" quello che vado a fare, e basta leggere il depliant del Parco Nazionale Sagarmata ( il nome dell Everest in nepali ) per scoprire che la zona è interdetta alle biciclette.

Oddio, alleggerendo la cosa alla mia maniera, va sottolineato chi qui parlano di "mountain bike", non di "grazielle"…

Lo so, lo so, suona stupida la cosa. C' è un divieto e un "brillantone" italiano viene a far il teppista, lo spaccone, il rompiballe, o semplicemente ( l' ho messo in conto ) viene a cacciarsi nei guai…

La regola non vuole le bici ed io vengo qui sbattendome altamente. Non è cosa buona e giusta ma…

Ma una "cazzata" ogni tanto la si deve fare, senno, che vita vuota…; e poi c' è una ragione, anche se "ragione" non è il termine esatto no ?



Una rivincita, ecco cos' è, sull' impresa fallita due anni fa, quando la bici era una mtb sulle spalle, a vista, e montata su una "cadrega" ( sedia in milanese ).

Un finto permesso ( essi, ero già "balordo" allora !! ) di ingresso nella Riserva, un tentativo che solo per via di una situazione tesissima tra Re e maoisti è andato male ( per pochissimo ) … con militarini assai nervosi che mi invitavan a tornar a valle.

Questo dopo esser riuscito ad entrare, il vero motivo che "brucia" e che ha fatto si che mi montasse questa voglia di riprovarci.

Troppo interessante come meta la distesa morenica del gigante Everest, troppo eccitante il giocar ad occultare la bicicletta.

Della serie, "non vuoi che entri con la bici ?", bene, "… e io non te la faccio vedere…"



Come due anni fa sono in "trappola" ( va la sfiga ), per via di maoisti agitati e di una situazione politica precaria… "toccatina" doverosa !!

Per ovviare ai controlli aeroportuali ed evitare di risponder a sciocche "domande di frontiera", l' idea era un bel giro in bus ( 11 ore ) dalla città fino a Jiri, base di partenza del trekking "lungo" dell' Everest.

Come anticipato, maoisti "incazzosi" ed un aria che pare divenir piu frizzante ( in negativo ) di ora in ora fan si che domani, domenica, evitando una settimana di cammino, prenda un aereo per Lukla.

Graziella in uno scatolone ( facendo finta di donarla alla scuola del paesino c/o la quale andro' per fare altro...) e che abbia inizio l' avventura.

Io sono pronto, determinatissimo.