sabato 20 ottobre 2012

Last taxi



Sarà un identica scena quella di stasera on the road verso l'aeroporto. Alle 21.00 si rientra, lunedì colazione a Malpensa, una valigia piena di bei momenti e tante, troppe, idee da sviluppare. Aggiungendo anche un prossimo volo per Kathmandu. Mica passerà troppo tempo.
 

Mann's son

 
 
Mi auguro che tutto vada a buon fine (aggiornerò), sarebbe una ciliegina aggiunta a una bella torta di tre settimane, tre settimane di soddisfazione (me la tiro, frega un cazzo !!) per quanto combinato quaggiù segnatamente al progetto 977.
 
Nel display della mia Canon il figlio di Mann (vedi post precedenti), in un frame dell'intervista che ho provato a girar giorni fa (poi la scena gliel'ha rubata la madre :-D). Come nelle migliori fiabe che si rispettino (esagerato che sono), l'amico Jyothy della G.House aiutandomi nel riversar e tradurre il video (parlavano solo nepalese) mi lancia una proposta:
 
se son d'accordo e se il figlio di Mann - perdonate non ricordo il nome -  lo è, in Lhasa Guest House c'è un posto di lavoro come fac-totum e aiuto reception, vitto e alloggio, giorno libero e salario allineato alla media. Può iniziar anche subito.
 
Mentre scrivo so che han preso accordi, che si incontreranno dopodomani e poi mi faran sapere. Compatibilmente con le noie burocratiche (il rientro della salma di Mann che naturalmente non è avvenuto ieri) e le varie corse e chiamate da un ufficio all'altro, il giovine potrà mettersi in tasca due soldi e continuar a studiare/scarabocchiare il suo quaderno (vedi foto).
 
 


977 style

 
Oggi a detta loro avrei dovuto far la meglio-colazione di tutto il Nepal, sarebbe stata una cerimonia indimenticabile e... e alle sette puntuale, Mauro. Alle sei e trenta prendevo un taxi, alle sette e due minuti ero davanti al cancello (chiuso), un minuto a piedi e... e neanche un goccio di tè.
 
Oggi è Festa in Paese, l'occasione per lavare i mezzi a motore (tutti a pulir con acqua sporca motorini, macchine, taxi e pure le serrande dei negozi, abbassati ovviamente, son solo le sette, puntale cazzo !!) e anche gli srumenti di lavoro.
 
Avrei voluto scattar delle foto e vederli pulire e benedire (essì, una sorta di benedizione il lavaggio) gli attrezzi donati lo scorso gennaio e disordinatamente appesi (si intravedon nella foto) in questi giorni. Ma avevo da rientrar in guest-house, a sistemar il blog (eccomi :-D), a chiuder le ultime cose per poi godermi un ultimo pomeriggio in Kathmandu.
 
Prima di andare un regalo per i ragazzi del Centro Ortopedico (uno ritratto,l'altro pare fosse a comperar le meglio colazioni) firmato 977. Stilosissimi che siamo !!

Foto 4


Chhultim è un grande uomo. Grande e pure grosso, spalle larghe e bicipiti d'acciaio, giocoforza. Si muove stampellato dalla nascita (poliomelitico), è fortunato in quanto di buona famiglia, può permettersi di non lavorare e di curarsi senza problemi.
 
Da un Centro all'altro come volontario è il mio braccio destro (pure di più), il mio salvadanaio (per i piccoli progetti che abbiamo sviluppato e che svilupperemo), il mio uomo di fiducia (in Nepal te la fanno sotto al naso).
 
Ultimi saluti, questa mattina, al Centro Ortopedico (segue post), lui col suo bel faccione mezzotibetano e una foto che lo ritrae in gara in Giappone, anni fa, in carrozzella. Ultimo nella 20km in una gara internazionale, ride.
 
C'è un motivo se metto questa foto con la foto (aridaje, sembra di esser tornati ai post di prima !!) e in attesa della conferma-invito ovviamente non aggiungerò altro. Stay tuned.

Nepalino vero

 

 
Che soddisfazione. Giri (nome abbreviato) a nove mesi dal nostro primo incontro, cammina sulla sua gamba nuova. Non aggiungo altro, l'invito è a segnarvi queste pagine web (link). Tra due settimane confido di sistemarle-aggiornarle, con la storia di Nepalino (il suo nick name) e di altre belle cose fatte in queste tre settimane di vacanza.



Foto 3


E di quest'altra star del blog ne vogliam parlare? Lui, sulla sinistra nello schermo (tiè, non ho detto foto !!) è l'amico Yoghi. Qui s'era presissimi da un tentativo mms in Italia (dal suo mobile), fallito.

Foto 2

 

Sarà anche divertente ora con un qualsiasi 'fonino catturare delle immagini, ma che dù-palle. Se son cinesi poi, aiuto !! Cosa vi dicevo ? Ogni occasione è buona e io vengo ritratto, qui pure doppiamente, con me medesimo live sulla destra e me medesimo da foto (in vetrina nel negozio di Munna) nella foto...
 
Cioè, Lulù, nella foto con Munna, mi ha chiesto di poter scattar una foto con me che tenevo in mano la mia vecchia foto. Ho detto foto troppe volte ? (simpaticissima Lulù e di Munna manco ne parliamo, qui nel blog oramai è una star)

Foto 1


Doveste mai trovar on-line in qualche porno-spazio-web una mia foto, sappiate che sarò completamente estraneo ai fatti, direi pure vittima. Qui, vuoi per il conoscer molta gente della via (non è quel tipo di via, suvvia !!), vuoi per le mie magliette divertenti (ingrandire la foto please), vengo immortalato quasi quotidianamente dai locali.
 
Mettiamoci che una buona fetta di questi volge al culo (sto scherzando ovviamente anche se, vero è, che siano diversi... i diversi in Nepal), non mi stupirei se quelle pagine web di cui sopra si rivelassero pagine-gay.
 
Ovviamente-bis, sto scherzando, lui nella foto è Rafic (non so come si scrive sto cavolo di nome), lavora da Manzoor, fratello di Munna, cugino di... :-D

Foratura


Alle volte mi dimentico che i più (vigili compresi, vedi post indietro), se parliam di biciclette, viaggian su roba indiana... di ghisa. Alle volte, anzi spesso, mi dimentico che una foratura te la risolvi con poco, se parliam di spesa, ma anche che non ti passa un cazzo (eddai, passatemela) se guardi l'orologio.
 
Due ore per due pezze (essì, come ha ben detto qualcuno in FB dove ne ho postato la foto, il chiodo è passato da parte a parte delcopertone a mo' di piercing) e una mezz'ora per buttar dentro un po' d'aria, ma poca, quella necessaria per rientrare in albergo.
 
Inutile dirvi che con le mani sporche di grasso toccavan, spostavan, bevevan, salutavan eccetera (la bici ha ora di quelle ditate che voi umani... ) e altrettanto inutile dirvi che lo sgancio rapido DT SWISS RWS (mi stan sulle palle 'ste sigle - trattasi di leva-chiusura del perno ruota a cricchetto) ha surriscaldato non poco i loro neuroni prima che il sottoscritto, intento a documentar la sfigo-mattinata, mostrasse loro la semplicita del magico pezzo.
 
Attenzione, che non passi come un messaggio dispregiativo, io tifo per loro. Alle volte però, mi dimentico che loro, i più, viaggian su quelle bici in ghisa di cui sopra e... che le 60 rupie del conto (cioè, due ore di lavoro per 60centesimi di euro pezze e mastice compreso !!) rappresentano una realtà ben distante dal nostro standard comodi e dai nostri listini (parlo di bici per non divagar in altri salotti).

venerdì 19 ottobre 2012

Luce


Giusto per sdrammatizzare un po', visto che i precedenti due post son un po' dei mattoni  (a onor del vero va detto che qui dentro non scherzo solamente, no ?).
 
La polizia nepalese ha confermato ieri (sala stampa gremita) che farà luce sul caso di Mann. Visti i black out continui e quotidiani... ho i miei dubbi, anzi, la vedo dura (battutainfelice) :-DD
 

Mann's wife


Lei è la moglie di Mann, quella la sua stanza (che condivideva con Mann) e non vi dico nè lo stato nè come accedervi, improponibile solo pensarci, per uno come Mann che viveva in carrozzella. Un intervista (che fatica !!) e un arrivederci a presto, molto presto. Devo consegnarle il video che a suo tempo, due anni fa circa, realizzai a/con Mann.

Mann


Mann, nella foto presa in fretta e furia dalla tv mentre andava in scena la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi di Londra, era un amico. Mann ne ha passate tante, dal ritrovarsi senza gambe per un incidente d'autobus al riscatto olimpico di Pechino (ovviamente Paralimpiadi) dove ha partecipato come atleta (a Londra era nello staff).
 
Mann con il suo bel faccione pulito, tanto pulito non era. Vittima di un sistema malato, ultima ruota del carro e decisamente povero, ha fatto del gioco sporco e l'ha pagata cara, con la vita. Si è parlato di suicidio, verosimilmente è un omicidio e pare che il Governo nepalì, finalmente, ora sia disposto ad andar a fondo della cosa senza insabbiar tutto (pareva quella la fine della storia)
 
E niente dai, non voglio far il misterioso alla Lucarelli ma semplicemente non mi va di parlarne ora (ora che conosco come dovrebbero essersi svolti i fatti), oggi che dovrebbe rientrar in Nepal la sua salma (così diceva ieri il figlio).

Selle bianche


Sono arrivati anche qui in centro Thamel i vigili di quartiere. Cavalcano un rottame indiano pittato di bianco e credo sian gli unici in tutta la valle di Kathmandu a poter girar senza una catena-lucchetto e senza il timore che gli vengan spazzate la bici.

giovedì 18 ottobre 2012

ItaGliani


Prendi cinque (o sei) italiani, in Nepal per del sano trekking, età media... cinquantacinque, e mettili in un negozio qualsiasi della città. Prendi un italiano qualsiasi, mettilo su una bicicletta, mandalo davanti a quel negozio, lascia che posteggi e che per puro caso uno del gruppo attacchi bottone riconoscendo un nome italiano sulla polo. 
 
Anche tu italiano, l'hai noleggiata qui (la bici, non la maglia), cosa fai qui eccetera. Lascia che l'italiano-sfigato-biker risponda che non si trova lì per del trekking e nemmen per far troppa bici, insomma, dica pure che è lì solo in vacanza (mica dir loro che è lì per robe serie, giammai).
 
Ah, noi invece andiamo a far "l' Kndsafetoet piiic"(ho capito solo "peak), ics mila metri (potesse... si darebbe na bella pacca sulla spalla il coglione con la scritta-sponsor Lauretana sulla t-shirt), aggiungendo ancor più fiero e figo... gli stiam saccheggiando il negozio, tirandolo matto e tirandogli il prezzo, che a noi, mica la si fa, non è la prima volta che veniamo qui...
 
Tempo di ricever la medaglia per il titolo di miglior contrattatore sulla piazza, Shubas molla tutte le balle che aveva tra le mani ivi compresa la calcolatrice tanto cara all'italiano ganassa (si può sbizzarrire a tirar prezzi non conscio di prenderlo in culo, comunque -perdonate la franchezza) e jumpa fuori dal suo negozio abbracciandomi calorosamente.
 
Da riprender la faccia dei fenomeni, quelli che vanno a ics mila metri... da fermo immagine la faccia di "questo lauretANO".
 
ps: tempo 10minuti di balle con Shubas (qui nella foto l'indomani quando gli regalavo la mia t-shirt da biker) e davanti all'identica vetrina quel Confortola che trovate nei post precedenti, uno che a icsmilametri ci va davèro. Sarà che non ha bisogno di contrattarla la giacchetta, lui, o sarà che non siamo davvero tutti uguali ma... che certi italGliani andrebbero presi a calci in culo ?? Con gli scarponi da trekking, ovviamente.

Origami


Che giapponese sarebbe Shizu-san senza le cartine colorate per gli origami in saccoccia? Pare che sin da bimbi vadano a scuola a imparar il mestiere (ammetto che sapevo degli origami, della tradizione, ma non dell'obbligo di impararne la costruzione). Bah.
 
Un cigno, no, un drago, no, un cane, insomma, quel che vedete nella foto, è il regalo di Shizu; lo conserverò fin al giorno in cui mi troverò a passeggiare per una città in Japan, donandolo poi "di stecca" a qualche suo parente (questa una delle cose che "si dicono"... sarebbe carino però).

domenica 14 ottobre 2012

Due matti


Ritratti davanti a una cartina stradale potrebbero pure sembrare due confusi viaggiatori. Scopri che son in giro per il globo in moto da tre anni e un tot (avete letto bene), che han macinato migliaia di chilometri (100mila ca) tra Europa, Asia e Oceania. Saran pure confusi, nel senso che non han una meta prestabilita, oggi, ma han ben le idee chiare sul loro domani. In viaggio, eccazzo manco a dirlo !!
 
Lei è Shizuyo, lui Maurizio, lei è giapponese e lui italiamo, ligure (ma sardo di adozione). Del loro viaggio ne parlan sul blog personale, nel loro libro (senza levar nulla a Shizu-san, son pagine che rispecchian fedelmente quel gran personaggio che è il Pasqui), non vi sto a dire nulla io, rovinerei la poesia che è anche nel loro incontro, entrambi in viaggio-pellegrinaggio sul Camino di Santiago e...
 
Pranzi, cene, risate invece qui a Katmandu, con Paolo, trait d'union (come parlo bene il nepalì :-D). Mi meraviglio di quanto, ammirato, non abbia voglia di inserir troppe sciocchezze in questo post. Li seguirò (fatelo anche voi) sul loro blog (questo), con po' di sana invidia, aggiungo.
 

Preghiamo bis



Aiuto, qui mi faranno il lavaggio del cervello, me lo sento... una setta !! Peggio di Dianetics e compagnia bella, tornerò a casa rasato (vabbè, nulla di diverso) e con uno straccio bordeaux in vita. La camera al piano inferiore e identica alla mia (nella foto) adibita a tempio, con funzioni mattutine e pomeridiane, magnate e bevute (loro) e un gong che mi verrebbe voglia di spaccarglielo sul capoccione. Ogni giorno, dal primo giorno qui.

Preghiamo


L'aqua stagnante (questa puzzava e pure parecchio), il giro di invasati credenti (il tono è simpatico) sgranatori di rosari, il color arancio predominante, fiori e riso in dono (con quel che costa) e due o tre monaci che han capito tutto dalla vita. Come dire, un tempio vale l'altro.

Before dementia


Lui è Paolo, viaggia il mondo in sella a una bmw (viaggia fighetto, lui), è allergico alle api, al mango e, come si evince dalla posa nella foto, anche alla patata. Da 27 mesi la sua casa è una tenda, quattro cose e tre mutande (chissà perchè continuava a sottolinearlo).
 
Ha girato l'Australia (era andato a vacanzare con un visto di tre mesi e ci rimasto a lavorare), l'Indonesia, la Cambodia, il Laos e poi non ricordo nemmen più cos'altro; c'è da perdersi a sentirlo, c'è da perdersi a veder le sue migliaia di foto, rigorosamente scattate (testone di uno) con una merdo-camera a pile.
 
Te la mena che è una scelta sensata e geniale (per aver sempre lo scatto pronto anche se per gg non trova una presa di corrente), poi scopri che non è capace nemmen di spegnere un note-book (dispiaciuto che non li producan... a batterie !!).
 
Ora è in Mar Rosso da amici, volerà a fine mese in Cile (lì ha spedito la moto) e dovrebbe puntare al Messico. Dovrebbe. Mi ha contattato via FB per una birra, se n'è andato con la schiena spaccata per la giornata spesa al Club delle carrozzelle ( post precedenti). Io lo seguirò sulle sue pagine (queste), fatelo anche voi però.
 
 

Prezzi


Costa poco ma costa caro. Tutto è aumentato, ci facevo caso ieri con le solite tre stupidate al negozietto-amico. Carta da scrivere, carta da... gabinetto, acqua, uno snack e una mazzata. Certo, mica grosse cifre per un borsellino europeo (il mio di borsellino la sente un po' di più...povero che sono) però... però. Il riso costa di più (il doppio, mi dicono), gli stipendi son cresciuti (ma non raddoppiati di certo) e sbarcar il lunario l'è sempre più dura (mi par di parlar dell'Italì).
 
Volete due cifre/esempio ? Prossimamente, ora devo parlarvi di tre personaggi...
 

giovedì 11 ottobre 2012

Selvadek

 
Dovrebbe aver la scritta selvadek (il significato-affine si capisce no?) tatuata sul coppino, se non mi confondo, se non ricordo male. L'avevo letto da qualche parte quando Marco (lo chiamo così il Confortola, come se lo conoscessi da una vita) aveva rischiato la pellaccia non so dove ma... in alta quota. Già, perchè lui in alta quota ci va, alla grande, senza ossigeno.
 
Presente quelle persone per le quali ti fai un idea sbagliata e che a pelle invece ti lascian di stucco? Marco è così, perlomeno questa la mia sensazione, un bòcia, allegro come me, che ha nella montagna la sua ragione di vita e che non vedeva l'ora di rientrar nella sua Valfurva (aspettava il rientro dei bidoni della spedizione, mi diceva). 
 
L'altro nella foto è Nazzzzzareno (con una o due enne ?) dalla Valsesia, anch'egli montanaro, anch'egli in vetta e di ritorno dal Manaslu (8mila e rotti metri!!). Che dire, da applausi.
 
 

Il team


Domando: "cosa avete da fare domani". Tre viaggiatori di passaggio a Kathmandu (poi li presento), cosa volete che abbiano da fare se non del sano cazzeggio a contrattar in Thamel della cianfrusaglia... made in China (perchè è normale che tre così li inculino con roba tarocca :-P)?
 
Comincia così, davanti a una tazza di tè nero (veder post precedenti) senza zucchero (scassapalle che sono, questi), la nostra giornata di maniche rimboccate al Club.
 
Mezza giornata abbondante, chili di rottamaglia spostata, selezionata, pulita, riordinata. Pochi, pochissimi mezzi e una buone dose di ingegno (mi prendo la paternità e del supporto ruote riciclando due vecchie finestre e dei legacci-reggia a sostenerlo).
 
Spazzatura a scatoloni, molto che poteva esser fatto ma che, in previsione di uno spostamento del Club c/o il Centro di Jhorpaty (vedere nel blog), ho deciso di non fare. Un po' per veder la loro reazione, dei nepalesi (pigri), dico. Un po' per non far un lavoro doppio, metti di ritornar coi primi dell'anno prossimo a sistemar per bene tutto (ci sto pensando, pensateci anche voi e venite a darmi una mano !!).
 
Un grazie a Maurizio, Paolo e Shitzu in rigoroso e rispettoso ordine alfabetico. Clap-clap.


Come è


.

Come era


 

Il Club


Ho messo un post veloce giorni fa dopo la visita al Centro Ortopedico (poi ve la racconto meglio rimandandovi al sito ora-ancora posteggiato per un pasticcio-on line), metto qui ora un altrettanto veloce post a raccontar per immagini dove sono stato (sarebbe meglio dire siamo stati e ve lo dico più avanti) questa volta a metter mano.
 
E' solo un inizio, il progetto vero e proprio comporta e richiede due lire (poche di numero ma sempre difficili da trovare), ci penserò una volta a casa, rompendo le balle a voi che leggete (vediamo di non sparire come sempre ma di rinuciar a una birra al bar e darmi e dar loro una mano !!).
 
Nepal Wheelchair Club, due passi fuori città, l'unico (ho detto unico) Centro in tutto il Nepal dove poter riparare e gratis una carrozzina. Lo tengon aperto dei volontari (a capo di tutto mr. Duhndi) e non sto nemmen troppo a raccontarvela, metto due immagini col prima e il dopo. E dopo... ne parliamo.

Felice


L'aria è irrespirabile (oddio un po' di vento e un paio di temporali han mitigato quella cappassurda di smog), il traffico è assurdo, la confusione è tanta eccetera eccetera, ma... a me mi piace questa città.
 
Non fumo, non cerco serate facili (se vuoi sballare vai in centro, ordini da bere, fumi anche passivamente quel che vuoi - non è legale, ovvio, ma è facile rimediar divertimento) e faccio più o meno le stesse cose, abituadinario come un cane.
 
I soliti locali per riempir la panza e i soliti amici della via per far quattro ghignate, qualche nuovo incontro (qui gira il mondo, va detto) e niente di particolare. Ma a me mi piace questa città. Quando son qui son felice, quando son felice, impenno :-P

martedì 9 ottobre 2012

Shop 3


 
Un veneto, un ligure/sardo, una giapponese e due moto. Che ci faranno mai nel negozio di Munna oltre a scroccare un tè nero senza zucchero e un caffè sennò muoio?
 
In corsivo le loro pretese/precisazioni, a breve il loro profilo...
 
 


Shop 2


 
Munna ha aperto un altro shop, e questa è una cosa positiva, decisamente. Identico genere, identica via, solo 30metri a separarli. A mandar avanti la baracca, Manzoor, fratello bacchettone che fino a settimana scorsa gestiva un negozio (identico genere) a Pokhara (laggiù hanno spedito un cugino).
 
Manzoor tra i piedi significa poche uscite-svago, ridotte possibilità di tampinare clienti (avete capito bene, Munna è un tombeur de femme - cinesi, specialmente) e zero possibilità di farsi una birra (son muslim loro). E questa è una cosa negativa, decisamente.

Shop 1


Jin, la ragazza conosciuta a gennaio in vacanza-passaggio qui, questa volta si è portata in giro il parentado; mamma, zia e amica con marito (lei carina, lui un ciula, anche se riesce a dir la erre !!) per divider il peso-bagaglio in aeroporto. Spesa grossa e idea di business. Auguri.
 
Nella foto tutti presenti nel nuovo shop, da sinistra a destra: Manzoor (fratello di Munna in posa gay), la zia di Jin (seduta), Candy (con la borsa), la mamma di Jin (nascosta che prova a impiccarsi con una pashmina), Munna (di schiena), Jin (felpa blu, di faccia... ma era meglio di schiena), l'altro (sarà 6 anni che lo incrocio, lavora per Manzoor e non ho mai capito il suo nome).

Cena

 
Ordini con la luce...e mangi a lume... e mangi al buio. Questa è Kathmandu, non sempre, spesso. Cinque cinesi e due europei (non è un errore, Munna sarà pure del Kashmir ma ha una faccia delle nostre), una fatica boia per intenderci (con due sole anime a mandorla a parlar inglese) e due balle così (mavvvvvva, ci siam divertiti eccome !!).
 
Da segnalare: il cinese (unico maschio a mandorla) della tavolata che riesce a pronunciar benissimo la erre. Sembra roba da poco, è invece un caso raro, da studiare :-PP

lunedì 8 ottobre 2012

Room 301


Room 301, che vuol dire terzo piano, stanza doppia, grande, con bagno. Vuol dire anche aver il cane dei proprietari sempre tra le palle, la parete confinante col cesso del pianerottolo (almen non puzza), l'affaccio sulla piazzetta dei cinesi (qui in buona sostanza è un loro quartiere) e la musica dei dance-bar fino alle 2 di notte. Un inferno? Ma anche no, c'è di molto peggio e considerate le 350rupie che mi domandano è un affare (ieri un euro valeva 105 rupie).
 

Centro


Visita veloce al Centro Ortopedico (uno dei veri motivi di questa vacanza), venti minuti per arrivarci (in bici), venti minuti per un tè e due balle coi ragazzi (nella foto anche Chhultim, il mio referente e amico) e il doppio del tempo per rientrare in città deviando verso la zona dei templi... (batteria scarica della Canon, un somaro, zero foto).
 
Del Centro e di quel che stiam facendo ve ne parlerò in a couple of days, quando avrò finito di correr da una parte all'altra della città a salutar amici (e a ber del tè in compagnia) e quando una linea decente me lo permetterà.

sabato 6 ottobre 2012

29'


A scongiurar il lievitar coi pasti, un po' di sano moto, anzi, bici (battutona) !! La mia fida 29 pollici (è la misura delle ruote), compagna di stagione (gare endurance), mi scarrozzerà in lungo e in largo tra commissioni e cazzeggio. E farà la sua porca-figura nel traffico della city. Marchetta: Rose Bikes :-D
 
 

Magnando e bevendo


Riordinavo gli scatti dei primi giorni, quelli dei saluti e degli incontri. Oè, ma com'è che se non mangio sto bevendo e se non bevo... sto mangiando? Colazione-pranzo-cena, mai una volta che salti l'invito.Vuoi veder che torno a casa con la panza?
 
Nella foto, per chi se lo domandasse, "dosa" (piatto indiano).

Friends


Serve aggiungere altro ?

Ancora qui


A chi mi e si domanda "ancora in Nepal?", rispondo con un messaggio-tipo. Certo, nell'era dei telefonini ultramegatech e di tutte quelle balle lì (ivi compreso il notebook che vi sta... parlando) un pezzetto di carta e due righe a penna fanno strano, ma tant'è. E quanto è figo trovare, anzi, ritrovare una persona attraverso un messaggio nella casella-porta chiavi della Guest-House ?
 
 

Morto lì


L'ultima volta venivo accolto (si fa per dire) da una fila interminabile di figuranti, vestiti secondo la casta di appartenenza, musicanti, trapezisti e giocolieri. Questa volta davanti alla Lhasa (la mia pensione, cercare nel blog, in alto a sx digitare Lhasa Guest House, please) sempre una fila interminabile di gente ma, davanti a tutti... un morto. Grattatina d'obbligo.
 

venerdì 5 ottobre 2012

Eccoci


Il solito groviglio di Suzuki Maruti bianche nel piazzale dell'aeroporto, gli sbirri che manganellano qualche procacciatore di taxi esuberante che scavalca la linea e le solite 600rupie per un tragitto di pochi minuti. Pochi, insomma, dipende dal traffico. Questa sera va liscia, nessuno sulla strada.

Il driver è come spesso capita simpatico, parla un discreto inglese e le domande son il solito disco. Prima volta in Nepal, dove alloggi, quanto stai, vai a far trekking, rafting, sei sposato, hai figli ??Ovvio che per educazione le identiche domande (tranne le due relative al rafting e al trekking e la prima sul Nepal) le giro a lui, che, un classico, ha una famiglia a ore e ore di bus da qui, tot figli, ed è sposato da una cifra di tempo.
 
Ovviamente come un pazzo, suona il clacson per un cazzo (il mago della rima baciata è tra voi !!). Dodici minuti, un record, Thamel, il centro. Benvenuto nel tuo, solito, Nepal, Vanoli :-P

VM 18


Dai, basta parlarvi di poltrone, scali, aerei e hostess. Vediamo di arrivare a destinazione. Non prima di raccontarvi l'ultima, però. Monitor aperto, selezione movie, mi compare la scritta "vietato ai minori di 18anni". Stai a veder che mentre tutti se la ronfano io mi guardo un bel pornazzo (*)? Nulla di tutto ciò, solo un avvertimento per qualche scene di violenza e/o inciuciamenti un po' spinti, tipo che da noi non sarebbero nemmen da bollino rosso.
 
(*) non l'avrei mai fatto, la signorina Rottermaier (vedi post precedente) non me l'avrebbe mai concesso !!

giovedì 4 ottobre 2012

In cabina


Alle volte ho proprio culo. Naaa, non è fortuna, trattasi semmai di para-culo. In Qatar Airways mi voglion bene a altrettanto bene mi trattano. Se il primo volo è stato comodo e parecchio, questo lo è stato ancor di più. Prima fila, poltrona enorme, servizio immediato, in una parola (che son due)business-class.
 
Come un bimbo ero pure tentato di domandar una foto in cabina. Ancor prima di formular la domanda la signora Rottermaier (la capo-crew) mi ha fulminato con uno sguardo tipo "ma non romper i coglioni che hai 40anni, sfigato !".

Colazione a scrocco

 
Ok, non che debba proprio raccontarvi tutto, da come la faccio (un paio di post indietro) a quel che mangio, però, la foto dei muffins in regalo mi piaceva. Muffins e "billy" (i meno giovani capiranno), omaggio della hostess alla quale ho raccontato dei cinque disperati che mi domandavan il voucher-mensa. Se la ghignava...

Scalo


Simpatica scenetta in quel di Doha-aeroporto. Tiravo mattina e l'orario dell'imbarco per la tratta finale davanti al pc ai tavolini del ristorante. Due signore arabeggianti mi si piazzan davanti, i biglietti aerei nelle mani che mi mostrano con dei mugugni. Nemmen mezza parola di inglese, non le capisco, se ne vanno. Passan tre minuti e tre sono gli omini di formato-asiatico, pelle olivastra e occhi a mandorla. Biglietti in mano e mani che si muovon in gesti che io non comprendo. Inglese niente. Se ne vanno pure loro e io comincio a pensar di girarmi col pc, che qui mi han preso per l'info-point.
 
Capisco di più e capisco loro quando mi si siede accanto, appena più in la della fettuccia, la gentile hostess griffata coi colori della compagnia aerea; addetta ai transfer, vede (i biglietti e conta le ore di differenza tra un volo e il proseguimento) e provvede (buoni pasto-colazione-cena, a seconda).

Cagate

 
Scrivo anche cose serie (o magari le scrivo tra le righe) e i fedelissimi del blog lo sanno. Ma scrivo anche un monte di cagate (e la cosa mi diverte). Di cagate si disquisiva anche in volo con due compagni di poltrona della serie "poi sarei io quello strano". Alberto, due metri di giovane padovano-doc (i diocan che intercalava lo attestano), un camion sotto il culo, uno zainetto pieno di goldoni, 25 anni e l'ormone a mille. Destinazione Thai per lui, dall'amico che non vede da 15anni e che pare abbia un locale laggiù, certo, manco da domandarselo, un disco-porno-dance-bar.
 
Con Michele, quello serio dei due (capirai), un volo Milano-Doha a convincerlo che laggiù son rimaste poche donne e che il mestiere oramai è in mano ai travestiti-transessuali, insomma, gente che ha quel qualcosa... in più. Michele, 34enne, da 6 in Kuwait a far fortuna con il marmo delle sue zone (è di Forte dei... esatto, dei Marmi) arredando ville alla gente coi petroldollari. Una moglie a casa, un tre in geografia (non saper dov'è il Nepal, ostia !) e la parlata mezzo-toscana che non guasta,

Ah, nella foto quello con tè al limone e problemi di... (dicevamo cagate ??) stomaco, son io. Per fortuna viaggio in assoluta tranquillità, niente corse in bagno :-P

Nove mesi


Kathmandu, nove mesi dopo. Nove mesi da quel Gennaio del post precedente, ultimo di un racconto nemmeno terminato... vacanza allora, vacanza oggi. Un biglietto aereo di sola andata, regalo delle miglia aeree (regalo un corno), acquistato che era ancora il 2011. Un biglietto di ritorno (21c.m. - metti i puntini altrimenti più che una data pare un... connotato-maschile :-P) preso solo qualche giorno fa. Tutto qui. Via col blog...

sabato 14 gennaio 2012

Ducati day


Di moto in moto, di post in post. Di... come Ducati. Un Hypergiornata nel traffico di Kathmandu, un paio di ore nel centro storico (Durbar Square a far foto con centinaia di curiosi), nessuna derapata onde evitare di sdraiarla in mezzo a carretti e vacche (che qui con tasse e iva la moto costa un +70%) e molto godimento (bellino, si guida davvero facile - Hypermotard 800, gentile concessione di Ducati Kathmandu). Unico neo quel manubrio così largo che...tra le Suzuki Maruti (taxi) e le zanzarine da 150cc (motorette che van per la maggiore e ti affiancano curiose), c'è davvero da starci all'occhio.

In due


Lei è bellina, simpatica e coniuga. E va in moto (più che va, direi... arriva - poi la spieghiamo), un bel Kawasaki 500, nero. Lui, chef (dimmi cuoco e tiratela di meno), bello proprio non è, simpatico nemmeno, viaggia (al passato remoto - e questa non la spieghiamo, loro capiranno) su un Kawa bicilindrico che a lui pare un gran mezzo a me par la moto entry-level dei culattoni (le moto son identiche, ma la pelle di pecora sulla sola sella di lui ne è la prova, delicato lui, finocchio...). Se non fosse per Annamaria, questo il nome della sua copertura-etero, Stefano son certo sarebbe ancora in Iran... (un Paese messo lì a caso).

Mo' torno serio, che gli si fa volentieri uno spot: son in viaggio da sette e più mesi, arrivan dal nord dell'Italì (arrivano, dico, per buona parte son due teroni :-PP) e rimboccatisi le maniche lavorando duro in quel di Londra per due-anni-due han messo via gruzzolo sufficiente da arrivare via terra (e anche con un ferry e un volo da Dubai eccetera) fino a qui, in Nepal.

Due moto usate, una bomboletta di nero opaco, tre adesivi, quattro sponsor tecnici (che in Italì, soldi per cose fighe come questa non te ne danno!!), una patente fatta poco prima della partenza (Anna) e via senza troppe menate. Tenda, saccoletto e fornello.

Dai, son stanco di raccontarvela (non vorrei tediarvi come fosse un post scritto da Stefano :-P), a me loro son piaciuti da subito (lei... lui manco coniuga !!). Queste le pagine dove conoscerli e seguirli(da qui dovrebbero andar in Australia e poi... e poi, e poi). Magari, consiglio, leggete i soli interventi di Annamaria,  va ! :-PP

Botto


Che guidan alla buona l'ho già raccontato mille volte qui dentro, che per i 200 chilometri da Pokhara a Kathmandu (e anche viceversa :-P) ci si impiega se va bene 8 ore e se va male (foto)... una vita, forse no. Duecento chilometri (son un po' di più) in otto ore, faccio prima in bicicletta...

giovedì 12 gennaio 2012

Pausa pipì


E dopo il delicato post davanti al tizzone acceso (tizzone con quest'immagine non mi piace :-P) ecco il quadretto tipo di un viaggio in bus (il mio rientro in Kathmandu) con loro, i nepalesi: sosta colazione, sosta pranzo, pause pipì. Le donne da una parte e i maschietti dall'altra, in fila (le donne non son così... ordinate). Io per evitar loro confronti imbarazzanti, che si sa bene delle misure mini-newari, ho attraversato la strada (ed è lì che ho scoperto il disordine tra le donne). Che figura da pirla - o da guardone !!

Bilancio


Una vacanza dovevo fare e una vacanza ho trascorso. Manca la terza parte, la settimana finale in Kathmandu per chiuder il capitolo di un ennesima visita in Nepal (e scrivendo il blog in differita - in realtà da Pokhara son ripartito il giorno 10). Una prima parte lavorando al Centro Ortopedico (ci sono novità) e una seconda nell'aria salubre di Pokhara tra due ruote e due cazzuole, senza fretta, senza stress. Giornate spese bene, serate ancora meglio, tra feste, lezioni di cinese (post di prima) e falò. Niente chitarra e nemmeno troppi discorsi. Pace assoluta, vacanza vera.

Sggggttt


Assodato, i cinesi la erre non gliela fanno proprio a pronunciarla. Per pareggiar i conti, sti stronzi a mandorla che ti inventano? La sgggsssssccc, un cavolo di suono che sta tra la decina e il quattro o l'andar diritto. E chissà quante altre parole con identico impastamento di lingua e impossibili da scrivere (così da tenerle ben a mente). Tre fogli di appunti per altrettante serate-cena con Gin, l'unica cinese rimasta (tranquilli, o meglio, niente gaudio, ne rimangon ancora a miliardi nel loro giallomondo). Che aggiungo? Che con Gin mi son fermato alle sole lezioni di cinese (e ricambiato con 3 parole in italiano) e che il cinese sulle prime fastidioso è troppo una lingua da avvicinare! Prima di pensar al mio pessimo inglisccccc mi sa che mi butterò sulla lingua del Dragone.